Si chiama Dry Zone, Zona secca, ed è un’ampia area semi-arida al centro di Myanmar, nel Sud-est asiatico, dove vive un quarto della popolazione birmana, in gran parte contadini. Lo dice il nome: era già difficile coltivare la terra in queste distese di campi ricoperti di una sabbia fine. Il cambiamento climatico e la conseguente siccità hanno fatto il resto. “Negli ultimi cinque, dieci anni le cose sono peggiorate – dicono i contadini della zona – Almeno prima c’era un ciclo di piogge abbastanza stabile. Iniziava ad aprile, un anno bene, un anno peggio. Ma adesso ad aprile non piove più”.
In questa area e in particolare nella regione di Magway si è sviluppato dal 2020 il progetto SAFECROPS ovvero “Sesamo, arachide, fagiolo: economie comunitarie resilienti e organizzazione della produzione sostenibile in Dry Zone, Myanmar”. Capofila la ong bergamasca CESVI, presente da diversi anni nel Paese, con l’Associazione Microfinanza e Sviluppo, il partner locale Network Activity Group (NAG) e il sostegno dell’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS).
Nella Dry Zone il sostentamento della popolazione deriva dalla coltivazione di sesamo, arachide e fagiolo mungo, piante adatte sia per la tipologia del suolo, sia per la poca acqua di cui necessitano. Il sesamo in particolare è molto richiesto soprattutto dal mercato indiano e cinese. I contadini sono in gravi difficoltà sia per la siccità che si è aggravata, sia perché non hanno accesso al mercato e al credito.
Il progetto SAFECROPS è nato per favorire un aumento del reddito dei soggetti coinvolti nella coltivazione e nel commercio di questi prodotti, anche facilitandone l’esportazione verso mercati asiatici ed europei. Associazione Microfinanza e Sviluppo, in qualità di partner di CESVI e NAG, ha creato nuovi schemi finanziari per consentire agli agricoltori, che non hanno garanzie, di essere finanziati da un istituto di finanziario (bancario o di microfinanza). Il percorso – ha permesso di sostenere lo sviluppo rurale in Myanmar in questi tre ultimi anni caratterizzati dall’emergenza Covid e dai problemi socio-politici che hanno aggravato la situazione di migliaia di contadini della Dry Zone.
Grazie a un importante lavoro di squadra, i partner di progetto e il team locale, guidati da Andrea Ricci capo progetto CESVI e Katia Raguzzoni di Associazione Microfinanza e Sviluppo, responsabile della parte di inclusione finanziaria, sono riusciti ad accompagnare efficacemente lo sviluppo di nuovi schemi finanziari in partenariato con istituzioni locali. Tra esse c’è A-Bank una banca locale che ha colto le nostre proposte e che si è messa in gioco nell’importante sfida dell’inclusione finanziaria in Myanmar. Il lavoro di analisi e di negoziazione ha portato allo sviluppo di uno schema finanziario innovativo ed efficace che ha permesso l’inclusione finanziaria solo con A-Bank di oltre 1.500 contadini: persone finanziariamente escluse, che per la prima volta hanno potuto accedere a un credito per gestire e sviluppare le loro attività agricole.
> Di seguito, le pagine dell “Annual Report 2022” di A-Bank che raccontano e spiegano questa iniziativa.
A-Bank Annual Report 2022 – estratto progetto SAFECROPS
> L’articolo da – Voci dal campo – Aics