Con la raccolta di pomodori, uva, mele, riparte la domanda di personale in agricoltura. In un quarto dei casi però il lavoro è irregolare, mentre raddoppiano i casi di caporalato, l’intermediazione illegale di manodopera. I sindacati ricordano: quest’anno il contratto prevede un aumento delle remunerazioni, denunciate le situazioni di sfruttamento. Microfinanza aderisce all’appello “Mai più ghetti!”.
Pomodori, uva, mele: la stagione della raccolta è in pieno svolgimento in tutta Italia. In questo periodo la richiesta di manodopera è notevole ma è nel lavoro stagionale agricolo che si concentrano i casi più numerosi di sfruttamento del lavoro e di caporalato, l’intermediazione illegale di manodopera.
A tutti quelli che seguono i corsi di educazione finanziaria, giovani disoccupati, donne in difficoltà, detenuti a fine pena, Microfinanza dà indicazioni su come cercare un lavoro regolare, ma segnala anche i rischi dell’occupazione irregolare o in nero.
Secondo le analisi del Tavolo caporalato nazionale, i lavoratori agricoli lavorano prevalentemente in maniera stagionale, la maggior parte per periodi che vanno dalle 101 alle 150 giornate di lavoro l’anno. Anzi, sono in aumento i contratti di durata inferiore.
Il lavoro agricolo è uno degli ambiti con la maggiore incidenza di lavoro non regolare: parliamo di un tasso del 24,2% nel 2018, ovvero circa 164mila unità di lavoro. Si tratta peraltro di sottostime, considerato che non includono i lavoratori stranieri sprovvisti di permesso di soggiorno o non iscritti alle liste anagrafiche.
Secondo l’ultimo rapporto del Laboratorio Altro Diritto della Flai Cgil, a sei anni dall’entrata in vigore della legge 199 del 2016 contro lo sfruttamento lavorativo e il caporalato le inchieste penali su casi del genere sono raddoppiate: 458 rispetto alle 214 del 2019. Non riguardano solo l’agricoltura ma è in questo settore che se ne conta la quota maggiore: 220. Nel 74% dei casi le inchieste riguardano persone non nate in Italia, immigrati.
La Fai Cisl del Trentino, regione dove sono partite la vendemmia a la raccolta delle mele, ricorda a tutti i lavoratori del settore che questo lavoro è regolamentato da un Contratto collettivo provinciale, firmato da tutti i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro trentini, che riconosce agli operai raccoglitori una retribuzione minima garantita oltre alla possibilità di ricevere, quando necessario, un alloggio a tariffa agevolata messo a disposizione dal datore di lavoro.
Quest’anno, inoltre, le tariffe sono più elevate grazie al rinnovo del Contratto nazionale degli operai agricoli e florovivaisti che prevede un importante aumento salariale del 4,7%. Ovviamente l’aumento spetta anche ai lavoratori addetti alla raccolta.
Il sindacato Cisl dei lavoratori dell’agro-alimentare ricorda il NUMERO VERDE 800.199.100 SOS CAPORALATO, dove si possono fare segnalazioni di irregolarità o sfruttamento nel rapporto di lavoro agricolo in totale anonimato.
La Fai Cisl nazionale ha lanciato la PETIZIONE “Mai più ghetti!” a cui l’Associazione Microfinanza e Sviluppo aderisce:
“In Italia, ogni giorno, migliaia di immigrati regolari o irregolari trovano rifugio nei ghetti delle campagne e dei sobborghi urbani. In condizioni disumane, sono costretti a inaccettabili e degradanti condizioni di vita, senza alcun rispetto della dignità della persona e dei propri diritti umani fondamentali. Gli occasionali, seppure importanti, interventi locali non bastano più.
La Fai Cisl, Federazione Agricola, Alimentare e Ambientale della Cisl, sottopone una mozione all’attenzione dei membri del Parlamento Italiano, con l’auspicio che se ne facciano promotori, per ridare dignità alle persone attraverso il ripensamento delle politiche migratorie e dei procedimenti amministrativi necessari all’ottenimento dei permessi di soggiorno, e il completamento della mappatura degli insediamenti non autorizzati esistenti.
Con la tua firma a questa petizione, aiuterai a rendere il percorso di questa mozione parlamentare più forte e partecipato.
Con la tua voce, assieme alla nostra, possiamo e vogliamo impegnare il Governo a garantire la dignità della persona, accompagnare l’integrazione, combattere lo sfruttamento e il caporalato.
Non esistono gli invisibili. Esistono i non veduti. È il momento di aprire gli occhi e dire: Mai più ghetti!”
FIRMA QUI LA PETIZIONE Mai più ghetti!